Ftse Mib: con le mani nella marmellata


Di Fabio Pioli, trader professionista



Avevamo già messo in guardia da comprare. Adesso mettiamo in guardia dal tenere un atteggiamento molto rischioso: l’ atteggiamento di sufficienza che porta a trascurare il rischio di rimanere incastrati nella direzione sbagliata.



L’ abbiamo predetto anche questa volta.

Nell’ articolo della scorsa settimana (“Ftse Mib: vietato alzare la testa”) avevamo messo in guardia il piccolo risparmiatore dalle alzate di testa ossia dall’ ostentare troppa sicurezza; una sicurezza indotta bellapposta dalle grosse banche tramite un’ apparente “forza” o “tenuta” dei prezzi.

Apparente, appunto, come si è visto.


Ma come facciamo ad entrare così bene nella testa del piccolo risparmiatore? Lo abbiamo detto, egli è un animale che si pensa molto evoluto ma in verità è molto semplice: fa sempre le stesse cose ed è facile “stanarlo”.

Adesso il rischio è di essere preso con le mani nella marmellata.

Potete stare sicuri che la calma apparente non lo ha portato a vendere i titoli in portafoglio. Li ha mantenuti. Anzi può anche essere che abbia incrementato i controvalori.

Il rischio qui è che i mercato riprenda il suo trend ribassista e che questa volta il movimento sia forte ( e vi assicuro non avete nessuna idea di quanto potrebbe essere forte al ribasso perché siete stati “addestrati” a movimenti lenti che dunque vi sono sembrati forti; fidatevi, non è così).

Perché questa è una possibilità da considerare pienamente? Perché se veramente ci troviamo in una situazione come quella di Figura 1, allora siamo in onda 3 di 3. Questa onda è spesso la più violenta e l’ evoluzione dei prezzi potrebbe essere come quella della figura.


Snapshot
Fig 1. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale.



Che comportamento bisognava tenere invece? Bisognava fare come abbiamo fatto noi: comprare tra Luglio ed Agosto per sfruttare il rimbalzo e uscire al momento giusto (lo abbiamo fatto su 3 titoli: Italgas, Buzzi Unicem e Poste Italiane) per poi mettersi short Lunedì 22 (abbiamo avuto segnale su Azimut, Buzzi Unicem, Poste Italiane e Martedì su A2A).

Attenzione però: per noi è molto facile perché ci viene indicato; noi non abbiamo alcun merito se non seguire i segnali che il mercato (tramite il metodo che li individua, naturalmente) ci indica. Noi obbediamo solo.

Se il mercato, come attualmente dicono i grafici, scenderà il piccolo risparmiatore dovrà assolutamente evitare un atteggiamento che si sentirà molto propenso a tenere: affidarsi al pensiero: “Vabbé, chi se ne importa: se scende tengo tutto tanto prima o poi risalirà”.

Attenzione: so che vi sto leggendo nel pensiero. Ed è proprio questo il punto: se posso farlo io può farlo anche la grossa banca.

Sarebbe un errore. Non solo perché ammetterebbe il fallimento di quello che si vorrebbe veramente in borsa: avere l’ obiettivo di prendere le oscillazioni a favore (non rimanere bloccati anni (o per tutta la vita, a volte) dalle oscillazioni contrarie) ma anche perché questo atteggiamento è l’ unico (come già detto) che porta (magari non questa volta, ci mancherebbe ma prima o poi) al “game over”.























Fabio Pioli comunica che la presente esposizione presenta informazioni che potrebbero potenzialmente suggerire implicitamente o esplicitamente una strategia di investimento riguardante uno o più strumenti finanziari e pareri sul valore o il prezzo attuale o futuro di tali strumenti ed è da intendersi come una comunicazione di marketing.
In quanto tale non rappresenta una ricerca preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’ indipendenza di una ricerca in materia di investimenti e non è soggetta a nessun divieto che proibisca le negoziazioni da parte degli analisti e dei soggetti rilevanti prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti
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