Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno iniziato la settimana all’insegna della debolezza. Sul fronte dei dati macroeconomici il focus è stato rivolto alla Cina. In particolare, il PIL del 2° trimestre 2023 si è attestato al 6,3%, sopra il 4,5% precedente ma sotto le attese degli esperti censiti da Bloomberg al 7,1%. A deludere in merito a giugno sono state anche le vendite al dettaglio al 3,1% su base annuale contro previsioni al 3,3%, mentre la produzione industriale ha stupito segnando il +4,4% a/a su stime al 2,5%. Oltre a questo, la disoccupazione delle persone tra i 16 e i 24 anni ha raggiunto un nuovo record attestandosi al 21,3%. Gli analisti ritengono che ora il Governo potrebbe stimolare nuovamente l’economia, anche se è più probabile che il supporto sarà mirato e non ampio. In un’intervista a Bloomberg, il Segretario al Tesoro USA, Janet Yellen, ha detto che il rallentamento della Cina potrebbe provocare effetti sull’economia globale, ma non si aspetta che gli Stati Uniti entrino in recessione. Intanto nel suo report mensile la Bundesbank ha evidenziato che la ripresa economica tedesca potrebbe esitare più di quanto previsto a giugno per via della debolezza della domanda estera e del sentiment delle imprese, oltre all’aumento dei costi di finanziamento. Per la Banca centrale l’inflazione core rimarrà “molto alta” durante l’estate. Infine, è da segnalare la decisione della Russia di ritirarsi dall’accordo per l’export di grano attraverso il Mar Nero, promosso dalle Nazioni Unite e che era in piedi da luglio 2022. Per oggi le attenzioni saranno invece rivolte alle vendite al dettaglio e alla produzione industriale USA di giugno.
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