Jerome Powell fara’ un secondo mandato come Presidente della FED.
Usa, India, Giappone e Corea verso l’utilzzo delle reserve: petrolio in calo.
Segnali di rialzo dei rendimenti in Usa ed Europa. Che sia la volta buona?
Europa verso nuovi selettivi lock-down? Potrebbe rallentare la ripresa.


Giornata contrastata quella di ieri, 22 novembre, per le Borse europee. Partite fiacche per le preoccupazioni sulla quarta ondata di Covid-19, sono migliorate nel pomeriggio, in parallelo al buon avvio di Wall Street che apprezzava la conferma di Jerome Powell a Chair della FED (Banca Centrale Americana).

Il Dax tedesco ha chiuso a -0,27% penalizzato dal boom dei contagi, ma l’Ibex spagnolo ha guadagnato +0,78% ed il FtseMib italiano +0,17% a cui va aggiunto il +0,5% di effetto “stacco dividendi”.

Negli Stati Uniti S&P500 e Nasdaq sono saliti a nuovi record, celebrando la conferma di Jerome Powell: successivamente, la brusca risalita dei rendimenti dei Tresuries, in concomitanza a due pesanti aste di “Govies”, ha innescato vendite insistenti sul Nasdaq, che ha chiuso a -1,26%, ed in parte sull’S&P500, -0,32%. Appena sopa la parità il DowJones, +0,05%.

Il Presidente Usa Joe Biden, commentando il secondo mandato a Jerome Powell, si e’ detto “fiducioso che l’obbiettivo del Presidente e della sua nuova Vice Lael Brainard, che sostituira’ dal 1’ febbraio Richard Clarida, sara’ raffreddare l’inflazione e favorire la massima occupazione per renderà l'economia Usa ancora piu’ forte».

Il rendimento del Treasury Note decennale Usa anni e’ salito stamane, 23 novembre, a +1,64%, da 1,54% di ieri mattina, e quello del “due anni” a +0,59% (ore 12.00 CET), il livello piu’ alto del 2021.

E’ implicita in tali movimenti l’aspettativa “quasi certa” di un doppio rialzo dei tassi: +0,25% a giugno 2022 ed un altro a settembre. Una discreta probabilita’ e’ anche assegnata ad un terzo aumento a dicembre. La curva dei rendimenti, tuttavia resta molto piatta: spread tra Treasury 5 e 30 anni a 0,64 bps.

Sul morale dei mercati pesa il rialzo dei contagi, visto chiaramente nella prima parte della seduta europea. Dopo l’Austria, anche alcuni lander tedeschi hanno introdotto selettivi lockdown che potrebbero rallentare la crescita economica.

Anche in Italia, all’avvicinarsi delle festività natalizie, il Govemo si appresta a varare una serie di provvedimenti che estenderanno l’obbligo del Green Pass e accelereranno la pianificazione della terza dose di vaccino.


Il prezzo del petrolio prosegue la debolezza iniziata 3 settimane fa. Oltre alla paura che il Covid possa deprimere i consumi, pesano le voci di un’azione congiunta dei “grandi importatori di greggio” per liberare parte delle loro riserve strategiche.
Bloomberg indicava che gli Stati Uniti annunceranno presto i dettagli e mosse simili saranno prese anche da India, Giappone, Corea e forse Cina.

L’effetto e’ che il WTI (West Texas Intermediate) stamattina, 23 novembre, e’ in ribasso del -1,2% a 75,8 Dollari/barile e che l’Opec+ (Organizzazione dei 13 maggiori esportatori) riterrebbe tali mosse poco giustificate nelle attuali condizioni del mercato.

Sul versante domestico italiano, l’intenzione del fondo Usa KKR di lanciare un’opa (offerta pubblica di acquisto) su Tim a 0,505 Euro/azione sembra incassare un’approvazione di massima da parte del Governo (detentore del 9,8% del capitale).

Posizione piu’ critica da parte del primo socio, il gruppo francese Vivendi, forte del suo 25% circa. Il prossimo cruciale consiglio di amministrazione di Tim sara’ venerdi’ 26 novembre.

Stamattina, 23 novembre, le borse dell’Asia-Pacifico appaiono incerte: l’Hang Seng di Hong-Kong segna -1,2%, per il calo di molte azioni tecnologiche, come Alibaba, che perde un altro -3% a 132 HK Dollari.

La Cyberspace Administration of China ha diffuso nuove stringenti regole per la pubblicazione di contenuti sulle piattaforme online, di e-commerce e di video giochi.

L’indice CSI 300 di Shanghai&Shenzen è invariato, il Kospi coreano perde -0,5%, il BSE Sensex indiano -0,3%. Borse giapponesi chiuse.

Sul fronte obbligazionario europeo oggi, 23 novembre, si nota una robusta risalita dei rendimenti che, se combinata alla sperata riduzione della pressione inflattiva nei prossimi mesi, originerebbe una rassicurante “normalizzazione” dei tassi reali, oggi anomalmente negativi.

Il rendimento del BTP decennale italiano risale a +1,02%, +6 bps, e quello dell’omologo Bund tedesco a -0,25%, +6bps.

Spread in lieve rialzo a 127 bps, anche per effetto delle parole del membro del Board della Banca Centrale Europea Villeroy, che indicano un ridimensionamento degli acquisti emergenziali gia’ dal mese di marzo 2022.

La risalita dei rendimenti in Usa ed Europa sembra penalizzare l’oro, che ieri, 22 novembre ha perso oltra il -2% tornando a 1.800 Dollari/oncia.

Mattinata debole per le Borse europee (calo medio del -0,8%), e futures su Wall Street in frazionale calo (ore 13.00 CET).

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