Come ben sappiamo, il fine settimana ha visto realizzarsi un pesante attacco ai danni di Israele. L’inizio di un conflitto, costringe i principali stati ad una “presa di posizione” in merito.
Sappiamo perfettamente quanto il centro finanziario di Israele si sia sviluppato negli ultimi anni ed alcune aziende interessanti sono anche quotate in America (ad esempio Inmode).
Come dicevo, le frizioni internazionali costringono ad una presa di posizione, gli Stati Uniti si sono apertamente schierati in favore di Israele, così come l’Europa. Questo significherà aiuti, finanziamenti, forniture di armi, in un periodo già delicato caratterizzato da: - sforamento del budget federale, - richiesta al congresso di incrementare gli sforzi in Ucraina, - politica monetaria restrittiva e costo del debito in salita.
Nonostante una prima fase di apertura jn rosso, i mercati hanno reagito bene nel corso della giornata sia nell’ambito azionario che obbligazionario.
Da notare comunque a testimonianza del clima di incertezza, il pesante gap in apertura di contrattazione sull ‘oro.
Nonostante la paura è tutte le premesse di cui sopra, i mercati sembrano abbastanza stabili e non preoccupati.
In settimana assisteremo al rilascio di importanti dati macro lato prezzi di produzione e al consumo.
Il movimento sull’oro stato molto forte, tuttavia al momento non mi fido a tradarlo e resto in attesa.
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