La settimana scorsa (3-7 maggio), grazie all’aiuto proveniente dalle trimestrali positive, si e’ chiusa con corposi rialzi dei principali listini europei: in Italia, il FtseMib ha segnato+1,95%, ancora meglio hanno fatto l’Ibex spagnolo, +2,7% ed il Ftse britannico, +2,3%. Si crede alla ripresa delle economie ed alla regressione della pandemia, e sono i settori ciclici, con turismo e trasporti, materie prime, oil&energy, costruzioni e banche, che guidano i recuperi azionari. Una rapida occhiata al qualdro globale del Covid-19 rivela che i principali marker, da fine aprile, sono in discesa ovunque, ad eccezione di India e Brasile. Suona molto bene per i mercati che Pfizer dichiari di poter produrre 3 miliardi di dosi nel 2021, lasciando immaginare che la scarsità di vaccini sofferta nei mesi scorsi, sara’ rapidamente superata.
Alle 14.30 CET di venerdi’ 7 maggio, i tanto attesi dati sul “labour market” Usa hanno scioccato analisti ed investitori, indicando una creazione di nuovi posti di lavoro pari ad una frazione di quelli stimati: 266 mila verso una stima media di 1 mln o piu’. Il dato di sintesi e’ in chiaro contrasto con i dati macro recenti, che testimoniano forte ripresa economica e domanda di forza lavoro. I -18.000 posti di lavoro nella manifattura, impattatti dai -27.000 in quello automobilistico, si combinano coi -111.000 posti di lavoro nei servizi di assistenza temporanea, la cui necessita’ si affievolisce in parallelo al “re-opening”. La concorrenza dei sussidi sui candidati ai salari piu’ bassi potrebbe aver creato una certa riluttanza a farsi assumere. In generale, va ricordato che i dati mensili sul lavoro sono alquanto influenzati da fattori temporanei, incidentali, aggiustamenti stagionali e riclassificazioni, e vanno dunque “confermati” nei mesi successivi.
Certamente, e questo piace molto ai mercati, i numeri di venerdi’ scorso suffragano una stance attendista della Fed sul tema del tapering e del rialzo dei tassi per calmierare o prevenire un overheating dell’economia. L’aumento mensile del salario medio orario, pari allo 0,7%, avrebbe sposato uno scenario di surriscaldamento, ma dato il numero basso dei nuovi payrolls, alla fine, non ha destato apprensione. Un numero molto piu’ basso delle attese sui posti di lavoro Usa in aprile ha invece indebolito il Dollaro, che si e’ spinto in chiusura, venerdi’ 7 maggio, sino a 1,216 verso Euro, e fatto scendere, in modo rapido ma effimero, il rendimento del Tresury 10 anni sino ad 1,50%.
Cosi’ le Borse Usa hanno chiuso la settimana in rialzo e su nuovi massimi assoluti per l’indice S&P500, + 0,74% a 4233 punti: Dow Jones +0,66% e Nasdaq +0,88%. Nel quadro macro europeo rislata il +2,7% mese su mese della produzione industriale tedesca, in marzo, nonostante difficoltà negli approvvigionamento di semiconduttori ed il boom dei prezzi di molte commodities. La produzione industriale francese e’ risultata in calo, a marzo, mentre le vendite al dettaglio italiane hanno mostrato un trend di consolidamento, dopo l’accelerazione di febbraio.
L’oro ritrova slancio, sopra i $ 1840/oncia. I deflussi dagli ETF specializzati sembra essersi arrestato e pronto ad invertire la traiettoria.
Restando sul fronte “domestico” Moody’s si e’ espresso sul debito italiano, confermando, come previsto, rating Baa3 e outlook “stabile”. Spinto al rialzo dall’esuberante domanda globale, ma soprattutto specialmente cinese, il prezzo del rame ha raggiunto il nuovo record di 10.260 Dollari/tonnellata, superando il massimo storico di febbraio 2011. A sua volta, il prezzo della pepita ferrosa (“iron ore”) e’ salito a 203 Dollari/tonnellata, al massimo dal 2008. Da inizio anno il prezzo del minerale di ferro è cresciuto del 39%, quello del rame del 38%.
La tendenza al rialzo dei tassi tassi di interesse sui Governativi europei sembra voler accelerare, e lo spread tra BTp/Bund decennali e’ arrivato a sfiorare i 120 bps, durante la seduta di venerdi’ 7 maggio, quando il Governatore della Banca Lettone Kazaks ha dichiarato che la Bce potrebbe rallentare il ritmo degli acquisti del programma Pepp già a partire da giugno.
Stamane, lo spread e’ attorno a 116 bps, col rendimento del BTP decennale allo 0,97%, il livello piu’ alto dall’insediamento del premier Draghi. Inizio di settimana incerto per i principali listini europei: il FTSE MIB, +0,40%, insieme all’Ibex spagnolo, e’ in rialzo. Cac 40 francese e Dax 30 tedesco arretrano frazionalmente (ore 13.30 Cet). Il Dollaro conferma la debolezza post delusione da “labour market”, e scambia attorno a 1,216 Dollari, vicino alla chiusura di venerdì 7 maggio.
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