Verso la conclusione della “campagna trimestrali”, con le Borse ai massimi. Pandemia ed inflazione incombono e peseranno da qui a fine anno. Dubbi sulla tenuta della domanda: petrolio WTI sotto 80 Dollari/barile. Economia cinese in recupero: su’ consumi e produzione industriale.
Con oggi, 15 novembre, la stagione delle relazioni trimestrali si avvia al completamento. Venerdi’ 12 le Borse europee hanno chiuso senza strappi una settimana disturbata dall'aumento di contagi in diversi Paesi, come Austria, Regno Unito e Germania, dove si registra il massimo di casi giornalieri da inizio pandemia: il Governo tedesco pondera misure stringenti per accelerare le vaccinazioni.
Il Ftse Mib italiano ha guadagnato +0,36%, replicando il massimo del 2021 (vedi grafico), il Cac40 francese +0,45%, il Dax40 tedesco +0,13%, mentre il Ftse100 britannico e’ arretrato -0,5%.
Ancora un rialzo, invece, Wall Street, col Dow Jones +0,50%, il Nasdaq +1,00% e lo S&P500 +0,72%. Il bilancio settimanale e’ pero’ leggermente negativo: Dow Jones -0,6%, S&P500 -0,3% e Nasdaq -0,7%, per l’impatto dall’allarmante dato sull’inflazione.
Negli Usa, ad ottobre, la salita dei prezzi al consumi, +6,2% annuale, e +0,9% su settembre, e’ risultata la piu’ elevata da 31 anni, alimentando il timore che la Banca Centrale Usa (FED) possa decidere nuove restrizioni di politica monetaria, alias, alzare i tassi.
La reazione del mercato obbligazionario all’inflazione galoppante e’ stata contenuta: il rendimento del Treasury Note decenna stamani (ore 11.30 CET) e’ +1,54%, -2bps rispetto a venerdi, ma piu’ marcata sul differenziale di rendimento tra le scadenze 5 e 30 anni, che si‘ ridotto al minimo da marzo 2020, col tipico fenomeno di “flattening” (appiattimento) della “curva”.
Sul reddito fisso europeo poco da segnalare: il differenziale di rendimento tra il BTP decennale italiano e l’omologo bund tedesco, staziona a 120 punti base, col rendimento del BTP a +0,94%.
Intanto si e’ chiuso con ordini per Euro 3,3 miliardi l’offerta della 4’ emissione di Btp Futura, 12 anni di durata, doppio meccanismo di premio “fedelta’”, dedicata al pubblico retail, un risultato magro rispetto alle precedenti offerte.
A fine settimana e’ stato diffuso l'aggiornamento mensile sulla produzione industriale dell'Euro-Zona. Il dato, un po’ vecchiotto poiche’ relativo ad agosto, segnala una buona tendenza su base tendenziale, +5,2% annuo, ma un lieve calo, -0,2% su base mensile, per i problemi di disponibilita’ di alcune materie primi e componenti produttive.
Le quotazioni del petrolio, dopo 2 settimane di relativa debolezza, scontano ancora la cautela dell’Opec+ (cartello dei maggiori esportatori) sulle prospettive della domanda mondiale e sulle possibili decisioni dell’Amministrazione Usa di “rilasciare” parte delle riserve strategiche allo scopo di raffreddare la corsa del prezzo del greggio.
In questa direzione si e’ espresso anche il capogruppo del Partito Democratico al Senato, Chuck Schumer, nel fine settimana scorso. Stamane, un barile di WTI (West texas Intermediate) costa 80,1 Dollari, -0,9% (ore 12.00 CET).
La nuova settimana, si e’ aperta con chiusure “miste” per le Borse dell’Asia-Pacifico. Il giapponese Nikkei, +0,56% non ha risentito del dato sul Pil del 3’ trimestre sotto le stime degli analisti: -3% rispetto al 2’ trimestre, contro -0,7% previsto: gli investitori ritengono che il dato aumenti la probabilita’ di stimoli addizionali da parte del nuovo governo del premier Fumio Kishida.
Nella prima seduta post “risoluzione storica” dell’Assemble del Popolo che autorizza la Presidenza senza scadenza a Xi Jinping, il CSI300 di Shanghai&Shenzhen ha chiuso a -0,12%, poco impattate anche dai dati delle vendite al dettaglio in ottobre superiori alle attese, +4,9%, verso +3,5% del consenso.
Anche la produzione industriale sta accelerando, +3,5% di ottobre, meglio del previsto, favorita dalla graduale rimozione delle restrizioni da pandemia. Secondo il Governo, l’inflazione potrebbe ridimensionarsi gia’ dai prossimi mesi ed anche il comparto immobiliare, che in settembre ha registrato il secondo calo mensile dei prezzi, si starebbe stabilizzando.
Il merito e’ probabilmente anche delle ripetute iniezioni di liquidita’ da parte della Banca centrale: stamane, 15 novembre, ben 1000 miliardi di Yuan, quasi 160 miliardi di Dollari.
Tra le altre borse asiatiche, segnaliamo il Kospi coreano +1,1%, con la tecnologia in forte recupero, l’HangSeng di Hong-Kong +0,25%, il Taiex di Taipei +0,7%, e l’ASX 200 australiano +0,5%.
Le Borse europee sono incerte e praticamente invariate a fine mattinata, mentre i future su Wall Street indicano aperture in lieve rialzo (ore 12.30 CET). L’oro conferma i progressi delle ultime 3 settimane e scambia sopra 1.860 Dollari/oncia.
Il Dollaro Usa, reduce dal +1% verso Euro della scorsa settimana, stamane e’ stabile a 1,144.
Settimana ricca per la “macro”: martedi 16 vendite al dettaglio e produzione industriale di ottobre in Usa. Mercoledi’ 17 indice dei prezzi al consumo (CPI) nell’Eurozona, previsto a +4,1%.
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