Il mercato dopo una situazione di probabile ipervenduto, è ripartito al rialzo andando a chiudere il gap e approcciando la prima resistenza importante a 3950 circa e come i precedenti, anche questo rimbalzo è accompagnato dal sentiment di una Fed meno aggressiva. Questa volta volta però il mercato oltre ai probabili rialzi dei tassi del 2022 sembra già guardare al 2023 anticipando quello che sarà una probabile recessione o rallentamento. Il mercato dei bond comincia a diventare attrattivo in vista di una contrazione economica e con una Fed che potrebbe rivedere il suo target dei tassi nel 2022 o addirittura procedere ad un successivo taglio nel corso del 2023 per stimolare la crescita. Le materie prime industriali, primo su tutti il rame, cominciano a scontare un calo dell'attività economica e anche il petrolio seppur ancora a livelli elevati, ha visto una contrazione dei prezzi. Insomma il mercato sembra incominciare ad anticipare già un cambiamento di politica monetaria della Fed e un picco dell'inflazione causato dal rallentamento economico, anche se non sembra scontare una contrazione degli utili nei prossimi mesi dato che le aspettative rimangono per earnings in crescita. Se questa idea dovesse essere confermata potremmo assistere ad un rimbalzo più duraturo e un tentativo di consolidamento dei mercati azionari americani.
Sul giornaliero la fascia 3950 è la prima resistenza molto lavorata nel passato su cui c è anche la Kijun poco sotto. Se rotta, questa zona porterebbe ad una continuazione al rialzo fino a circa 4050, dove c è anche la resistenza dinamica di medio termine e la Kumo. Quest' ultimo livello è la zona dove avere una conferma della volontà di recupero nel breve termine o di una prosecuzione del ribasso, per cui ci potrebbe essere anche un iniziale consolidamento di qualche giorno senza una reale direzionalità.
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