Economia Usa, occupazione ancora forte: rialzi dei tassi in vista.
L’Inflazione “scomparsa” in Cina: negativi i prezzi alla produzione.
Mrs. Yellen a Pechino cerca maggior equilibrio nelle relazioni commerciali.
Vigliia della stagione delle trimestrali Usa: possible qualche delusione.


I mercati azionari sono erratici e nervosi, data l’alta probabilita’ di nuovi aumenti del costo del denaro, sia da parte della Federal Reserve (FED-Banca centrale Usa) che dell’ECB (Banca centrale europea) a fine mese.

Venerdì Milano ha ccelerato sino a +1,0% dopo il dato sul mercato del lavoro Usa, per poi “accontentarsi” di +0,43%. Parigi +0,42%, Francoforte +0,32%, Madrid +0,01%. Debole Wall Street: Dow Jones -0,5%, S&P500 -0,3%, Nasdaq -0,1%. La settimana scorsa si e’ chiusa comunque con una correzione marcata, cali medi tra -1 ed -3% di tutte le Borse “sviluppate”.

Giovedi 6 il dato Adp sull’occupazione nel settore privato in Usa si e’ rivelato piu’ forte delle attese, avallando uno scenario di nuove strette monetarie della FED, cosa peraltro gia’ emersa dai verbali dell’ultima riunione, nel corso della quale diversi Governatori hanno caldeggiato altri rialzi nel 2023 per combattere l’inflazione.

Venerdi 7, insieme alla notizia che il costo medio del debito pubblico americano ha superato i massimi di 16 anni fa, e’ stato pubblicato anche il rapporto ufficiale sul mercato del lavoro, che sembra finalmente rallentare: a giugno, la “job creation” si e’ fermata a 209 mila nuovi posti, contro attese di 240: inoltre il dato di maggio è stato rivisto da 339 a 306 mila e quello di aprile da 294 a 217 mila.

I salari orari medi sono aumentati su base mensile di 12 cents/ora, +0,36% a 33,58 Dollari/ora, riducendo la crescita su base annua a +4,35%. Il tasso di disoccupazione è sceso al 3,6% dal 3,7% di maggio.

In Europa si registrano umori molto simili: Il Presidente dell’ECB Christine Lagarde dichiara al quotidiano regionale francese La Provence che: “Non staremo a guardare se riscontreremo un simultaneo rialzo di margini e salari ...c’e’ ancora lavoro da fare per tenere sotto controllo l'inflazione".

Mario Centeno, veterano del Board dell’ECB è peraltro convinto che l'inflazione abbia raggiunto il picco e stia velocemente ritirandosi. Francois Villeroy (Governatore della Banca centrale Francese) pensa che l’ECB abbia quasi finito di aumentare i tassi, ma dovra’ mantenerli alti per garantire che abbiano un effetto duraturo.

Nel Regno Unito il Governatore della Bank of England Andrew Bailey ha escluso l’opportunita’ di alzare l’obiettivo di inflazione al di sopra del 2%+, sostenendo che tale modifica potrebbe compromettere credibilità e aspettative".



Il segretario al Tesoro Usa Janet Yellen, nel corso della visita di 3 giorni a Pechino, si e’ detta preoccupata per il controllo sull’esportazione di 2 metalli, gallio e germanio, essenziali per produrre semiconduttori, e di cui la Cina è il principale produttore.

La Signora Yellen ha definito "virtualmente impossibile" il de-coupling, cioe’ il disaccoppiamento dell’economie di Cina e Stati Uniti, e che nessuno la desidera e la cerca. Yellen ha dichiarato che, nei prossimi incontri coi funzionari cinesi, esprimerà le preoccupazioni degli USA per i sussidi che Pechino elargisce alle imprese statali.

In Italia, a maggio, le vendite al dettaglio dovrebbero essere aumentate, su base mensile +0,7% in valore e +0,2% in volume. Un piccolo segnale di recupero rispetto ai dati su base annua, dove le vendite aumenterebbero +3,0% in valore, ma un calo in volume di -4,7%, con le vendite di cibo che in valore crescono +7,7%, ma scendono -3,8% in volume.

Oggi, 10 luglio, chiusure incerte per le Borse cinesi, dopo il dato sorprendentemente “soft” sull’inflazione, che mette in forse la forza della ripresa dell’economia: il calo dei prezzi alla produzione, -5,4% annuale a giugno, 9’ ribasso consecutivo, si accompagna allo “zero” di quella al consumo: insomma, adesso sono i rischi di deflazione, in Cina, a fare paura!

Secondo alcuni analisti il Paese soffre di eccesso di scorte”, che stentano a decumularsi a causa delle domanda che, soprattutto per le esportazioni, resta ebole, e, alla fine, bisognosa di sussidi e supporto fiscale da parte del Governo.

Tokyo (Nikkei) ha perso -0,61%, al 5’ calo consecutivo: lo Yen resta debole ed aiuta l’export nipponico: cross verso Dollaro a 142,40, e verso l'Euro sopra 156,1.

In chiusura osserviamo Hong Kong a +0,62%, Shanghai +0,22%, Shenzhen +0,50%, Mumbai +0,12%, Taiwan -0,07%, Seoul -0,24%.

L’orizzonte economico e finanziario estivo e’ ricco di dati e di incongnite: cruciali i dati sui prezzi al consumo Usa di giugno in arrivo nei prossimi giorni, mentre incombe, a partire dagli Usa, l’avvio della stagione delle trimestrali, importante banco di prova per la tenuta di giro d’affari e margini.

In Eurozona l'indice Sentix fotografera’ oggi la fiducia degli investitori, mentre dagli Usa avremo l’andamento delle scorte all'ingrosso di maggio.

Tra oggi e mercoledi’ occhi puntati al vertice Nato di Vilnius (Lituania) che si concentrera’ sul conflitto in Ucraina: attenzione anche all'Eurogruppo di giovedì 13 e dell’Ecofin di venerdi’ 14: trattasi delle piu’ importanti riunioni periodiche dei Ministri di economia e finanze dell’Unione Europea: certamente si discutera’ di re-introduzioene di parametri omogenei di finanza pubblica.

In tale contesto, dopo i cali della settimana negativa, le Borse europee accennano ad un rimbalzo, in media +0,4% a fine mattinata. Futures su Wall Street “piatti”, (ore 13.30 CET).

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